L'Académie française si rifà una
bellezza. Dopo gli interventi del 2020, continua la campagna di
restauri dell'istituzione più antica del Paese, fondata nel
1635 dal cardinale Richelieu per la difesa e la promozione
della lingua francese. Sotto alla storica Cupola del Quai Conti,
nel cuore di Parigi, un'equipe di restauratrici francesi e
italiane, Costanza Ceradini e Mélodie Bonnat, lavorano al
rinnovo del pulpito napoleonico da cui si esprimono i 40 membri
dell'accademia, la ristretta cerchia dei cosiddetti 'Immortali'
tra i quali è stato recentemente eletto il primo italiano, l'ex
diplomatico e scrittore, Maurizio Serra. Una prima assoluta
nella storia delle relazioni tra Italia e Francia.
Serra ha ereditato la poltrona numero 13, la stessa che fu
occupata da grandi di Francia come il drammaturgo e scrittore
Jean Racine o l'ex ministra prima presidente dell'Europarlamento
sopravvissuta ai campi di steriminio, Simone Veil. Nell'edificio
seicentesco voluto dal cardinale di origini abruzzesi, Giulio
Mazzarino, hanno sede anche le altre quattro accademie che
compongono l'Institut de France: Académie des inscriptions et
belles-lettres, Académie des sciences, Académie des beaux-arts e
Académie des sciences morales et politiques.
In un rapporto pubblicato pochi giorni fa, la Corte dei
Conti ha sottolineato l'urgenza di rinnovare questo "eccezionale
patrimonio artistico e culturale". Secondo gli ispettori del
ministero della Cultura, nei "passati decenni" la manutenzione
del palazzo è stata insufficiente ed oggi sarebbe mal
preparato, in particolare, rispetto al rischio di incendi anche
se diverse parti, a cominciare dalla Cupola, sono state
rinnovate nel 2020. L'Institut de France è consapevole della
necessità di ulteriori interventi, stimati a circa 25 milioni di
euro.
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