Sarà resa nota il prossimo 4
settembre la sentenza del Tribunale di Appello di Grenoble a
carico di Sohaib Teima, il ventunenne di Fermo che è sotto
processo per maltrattamenti ("violenza abituale e atti
intimidatori") nei confronti della compagna, Auriane Nathalie
Laisne, 22 anni, di Lione. Il giovane è anche indiziato in
Italia dell'omicidio della ragazza, trovata morta con un taglio
alla gola in una chiesetta sopra La Salle, in Valle d'Aosta,
alla fine di marzo. Il processo oggi è durato cinque ore.
Il pubblico ministero - come riporta la cronaca di Le Progres
- ha chiesto una pena più severa di quella che gli è stata
inflitta in primo grado: 18 mesi di carcere contro i sei
comminati dai giudici il 3 maggio scorso. Auriane aveva
denunciato quattro volte l'imputato: per il furto del telefono,
per l'appropriazione dei suoi account Instagram e delle sue
email, e infine per le ripetute percosse. "Le prove contro di
lui sono schiaccianti" afferma il procuratore generale.
Sohaib Teima è in attesa dell'estradizione in Italia, già
concessa dalla Corte d'appello di Grenoble. "Aveva molto
potenziale. Era una brava ragazza, molto bella. Non meritava
affatto quello che le è successo. Sono molto triste. Non l'ho
mai picchiata né insultata" ha detto il giovane davanti ai
giudici. La difesa ha chiesto la sua assoluzione, sostenendo che
le accuse sono false.
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