"Scegliamo la vita. Manifestazione nazionale per la vita". E' lo striscione, portato tra gli altri da Simone Pillon e Massimo Gandolfini, che apre la manifestazione dei Pro Vita & Famiglia a Roma insieme ad un nutrito gruppo di bambini che portano palloncini rosa e celeste. Il corteo è partito da piazza della Repubblica e si concluderà in via dei Fori Imperiali, in prossimità dell'Altare della Patria, dopo aver percorso via Cavour. Alla manifestazione nazionale partecipano famiglie con bambini provenienti da tutta Italia e 120 associazioni. A quanto si è appreso dalle forze dell'ordine sarebbero circa 3.000 i partecipanti. Molti gli striscioni con il luogo di provenienza delle famiglie e tante le bandiere con il claim della manifestazione. Sfila anche un trenino con a bordo le persone che hanno difficoltà a camminare e con i bambini più piccoli.
"E' importante ricordarci che dopo 6 milioni di morti a causa dell'aborto e della legge 194, ora è giunto il momento di dire basta, fermiamo questa legge iniqua, ritorniamo a dare importanza alla vita". Così all'ANSA Simone Pillon che sta partecipando alla manifestazione. "Oggi nel 2024 ci sono tutti gli strumenti per prevenire gravidanze indesiderate e per aiutare le mamme in difficoltà ad avere il loro bambino. Applichiamo questi strumenti e salviamo vite umane. La vita umana conta sempre - prosegue - Io non lo so se ci siano le condizioni politiche per abrogare oggi la legge 194, ma andrà sicuramente cancellata. Quello che stiamo costruendo è un grande ritorno di popolo che gridi sì alla vita e che costruisca le condizioni sociali e politiche perché questa legge sia finalmente cancellata".
"Sono venuto perché se "Scegliamo la vita", io sono per la vita. Non avevo né una convocazione né una esitazione. Quando sono stato a Roma in situazioni analoghe ho partecipato perché condivido la difesa della famiglia, della genitorialità, dei bambini. Mi sembra che gli obiettivi siano da condividere da parte di tutti". Così all'ANSA il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, durante la manifestazione a Roma "Scegliamo la vita". Sull'assenza della parola aborto nel documento finale del G7, "non c'era un obbligo di inserirla. Oltre a quello, molti temi non erano inclusi. Di quel tema si era parlato in una precedente occasione e non è che i documenti ripropongono tutte le questioni. Alcune le si danno per acquisite", aggiunge.
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