Resta il divieto di vendere e
consumare anguille provenienti dal Lago di Garda, ormai in
vigore da tredici anni, da quando si verificò l'allarme per la
presenza di diossina. La nuova proroga arriva con un decreto del
ministero della Salute, pubblicato in Gazzetta ufficiale.
Secondo il provvedimento, lo stop durerà "fino a nuove
disposizioni che saranno assunte sulla base della valutazione
degli esiti del monitoraggio" della contaminazione di diossine.
Il monitoraggio, secondo il decreto ministeriale firmato dal
sottosegretario Marcello Gemmato, deve essere predisposto dal
Laboratorio nazionale di riferimento per gli inquinanti organici
persistenti alogenati negli alimenti e nei mangimi presso
l'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e Molise
(Izsam) e l'Istituto zooprofilattico sperimentale della
Lombardia e dell'Emilia-Romagna (Izsler). Il monitoraggio va
predisposto sulla base della strategia che è stata definita nel
2022 per "verificare eventuali ed apprezzabili modifiche dei
livelli di contaminazione rispetto agli esiti del Piano di
monitoraggio condotto nel periodo 2015-2016 e di valutare la
possibilità di revocare il divieto di commercializzazione delle
anguille, seppur limitatamente a determinate categorie definite
in base a caratteristiche morfologiche quali lunghezza o peso".
Intanto il divieto resta in vigore, anche in base alla
"relazione tecnica sugli esiti del campionamento e analisi delle
diossine e dei Pcb (policlorobifenili, ndr) su campioni di
anguille pescate dal Lago di Garda" trasmessa dall'Izsler nel
dicembre del 2022.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA