Erano in tanti oggi nel Duomo di
Voghera, nel Pavese, per l'ultimo saluto a Cristina Frazzica, la
ricercatrice di 30 anni morta domenica 9 giugno nel mare di
Posillipo (Napoli) dopo essere stata travolta da un'imbarcazione
mentre era in canoa. Una vicenda per la quale la Procura
partenopea ha aperto un'inchiesta.
Una folla commossa ha partecipato ai funerali della giovane,
accompagnati dalla banda Città di Voghera. In prima fila il
sindaco Paola Garlaschelli. Presente in chiesa anche il labaro
della Croce Rossa, associazione che aveva visto Cristina tra i
volontari.
"La famiglia ha sete di giustizia e tutti noi abbiamo bisogno
di una giustizia che ci faccia conoscere la verità di ciò che è
accaduto - ha sottolineato, nell'omelia, don Cristiano Orezzi -.
Sappiamo che questo ci serve ma non ci basta. Abbiamo bisogno
che il cuore di tutti noi possa riempirsi del senso della
giustizia, che è qualcosa che mi pare Cristina avesse ben
presente in sé, a partire dai suoi studi, dal suo lavoro
dedicato alla ricerca, dedicato al bene del prossimo".
"Il nostro cuore ha bisogno di essere guarito anche da un
altro male, che è il rancore, la rivendicazione e l'odio - ha
aggiunto don Cristiano -. Preghiamo perché il nostro cuore
guarisca da ogni sentimento malevolo, perché il nostro cuore
possa essere più buono e possiamo così aiutarci, consolarci a
vicenda, possiamo mettere la nostra vita gli uni al servizio
della felicità degli altri".
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