La nuova diga foranea del porto di Genova, di cui è commissario dal novembre dello scorso anno il sindaco di Genova Marco Bucci, realizzata più al largo di quella attuale di 450 metri, è pensata per consentire l'ingresso e le manovre in sicurezza delle grandi navi portacontainer lunghe oltre 400 metri, superando le limitazioni attuali e adeguandosi al gigantismo navale degli ultimi anni. L'infrastruttura, 1,3 miliardi di investimento, uno dei progetti strategici del Pnrr, finanziata in parte con il Fondo complementare (500 milioni) sarà lunga 6.200 metri e poggerà sui fondali fino ad una profondità record di 50 metri.
La posa della prima pietra della nuova diga, ritenuta indispensabile per far sì che il porto di Genova non perda competitività e traffici, è avvenuta il 4 maggio del 2023 e i lavori, commissionati al consorzio PerGenova breakwater (Webuild, Fincantieri, Fincosit e Sidra) proseguono secondo il cronoprogramma che prevede l'ultimazione a fine 2026, come confermato nei giorni scorsi dal viceministro a Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi. A oggi sul fondale è stato depositato oltre un milione di tonnellate di ghiaia e il 24 maggio è prevista la posa in mare del primo dei cento cassoni prefabbricati in cemento armato, con una cerimonia ancora da confermare alla luce del terremoto giudiziario che si è abbattuto sulla Liguria. Sulla nuova infrastruttura pende la delibera dell'Anac, l'Autorità anticorruzione, che lo scorso marzo ha formalizzato i rilievi già anticipati in precedenza, sottolineando una serie di profili critici sulle procedure seguite nell'assegnazione dell'appalto e la Procura di Genova sta indagando su uno degli appalti. Inoltre non è ancora arrivata la sentenza del Consiglio di Stato chiamato a pronunciarsi dopo che il Tar aveva bocciato la gara di appalto, senza fermare i lavori, su ricorso di Eteria, l'altro gruppo che aveva partecipato al bando per la costruzione della diga.
"Non è retorica dire che oggi siamo al cospetto della storia e forse non è un caso che questa cerimonia avvenga alla vigilia del 5 maggio, di quel risorgimento italiano a cui Genova ha dato davvero tantissimo. Oggi diamo il via a un nuovo risorgimento per l'intero Paese" aveva detto il governatore Giovanni Toti in occasione della posa della prima pietra della nuova diga, cerimonia cui hanno preso parte l'imprenditore Pietro Salini (Webuild), Paolo Emilio Signorini, allora presidente dell'autorità portuale di Genova, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, Il vice ministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi e il sindaco di Genova Marco Bucci.
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