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Scuola, attori e maestri a Valditara: stop al ritorno dei voti

Scuola, attori e maestri a Valditara: stop al ritorno dei voti

Il ministro: i sottoscrittori dell'appello non conoscono ciò che firmano

ROMA, 24 febbraio 2024, 12:24

Valentina Roncati

ANSACheck

Valditara - RIPRODUZIONE RISERVATA

Valditara -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Valditara - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ci sono personaggi di spicco del mondo del cinema, della cultura e dello spettacolo tra i firmatari di un appello al Governo e al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara che chiede di fermare il "colpo di mano", ovvero un ritorno al passato nelle pagelle dei bambini delle scuole elementari e di mantenere l'attuale valutazione basata sulla narrazione degli apprendimenti.
    Tra i primi firmatari di una petizione promossa dal pedagogista Daniele Novara e dal maestro Alex Corlazzo, figurano i nomi di Silvia Vegetti Finzi, Chiara Saraceno, Luca Zingaretti, Stefano Accorsi, Claudia Pandolfi, Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini, Moni Ovadia e padre Alex Zanotelli. Ma il ministro Valditara in serata dice la sua: "Temo che alcuni sottoscrittori di appelli non conoscano ciò contro cui firmano.
    L'emendamento governativo sulla riforma della valutazione alla scuola primaria non elimina la descrizione analitica dei livelli di apprendimento raggiunti in ogni disciplina dall'alunno, che è fra l'altro fondamentale per il portfolio e la futura attività dei docenti tutor. Elimina piuttosto giudizi sintetici, astrusi e incomprensibili quali "avanzato" o "in via di prima acquisizione", sostituendoli con giudizi chiari e comprensibili, come 'ottimo' o 'insufficiente'. Non si perde nulla ma si migliora, semplificando e chiarendo".
    I firmatari dell'appello, lanciato su Change.org, fanno notare che "non è affatto chiaro se l'espressione 'giudizi sintetici"' significherà un ritorno al '4,5, 6,7,8' o a 'scarso, insufficiente, sufficiente'. Le "pagelle" attuali non rendono certo onore all'idea messa in campo dal legislatore nel 2020 quando puntava ad un "giudizio descrittivo" perché riportano una sintesi altrettanto lacunosa del processo di apprendimento di un bambino ma sono un traguardo positivo rispetto al passato quando imperavano numeri che cristallizzavano il giudizio", scrivono.
    Se l'emendamento al disegno di legge andrà in porto, si tratterà del quarto cambiamento a partire dal 2008: fino a quell'anno si usarono i giudizi, poi si passò ai voti, nel 2020 vennero introdotti i giudizi descrittivi e ora si passerà ai giudizi sintetici. Soprattutto, il ddl con l'emendamento che riguarda la valutazione alle elementari, è approdato in Commissione Istruzione del Senato a novembre e, fanno notare i firmatari della petizione "rischia di diventare Legge dello Stato in tempi così rapidi da non consentire un serio confronto con il mondo della scuola".
    La sottosegretaria Frassinetti, che per prima ha sostenuto l'opportunità di tornare ai voti numerici, spiega che "abbiamo riscontrato molte difficoltà da parte dei genitori, soprattutto stranieri, a comprendere gli attuali giudizi alle scuole primarie introdotti dall'ordinanza Azzolina". Una mediazione ha fatto sì che l'emendamento che verrà discusso a giorni vada nella direzione di ripristinare il giudizio sintetico "più consueto e comprensibile", con valutazioni - come ha chiarito Valditara - che andranno dall'insufficiente all'ottimo e che verrà affiancato dalla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti in ogni singola disciplina. Se il ripristino del giudizio sintetico piace all'Ugl scuola, viene criticato dalla Flc Cgil ma anche da alcuni esponenti dell'opposizione. "La reintroduzione dei giudizi sintetici nelle scuole primarie voluta dalle destre al Governo è di fatto un ritorno al passato, una regressione che riporterebbe indietro di decenni la scuola italiana, con un danno pesantissimo per la scuola dell'inclusione e per i bambini più deboli", sintetizza per tutti il senatore Pd Francesco Verducci.

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