Comincia in Italia, a Bologna, una
nuova vita per Taman, 8 anni, bimbo iracheno senza arti
inferiori, amputati per via di una malattia congenita e
sostituite da protesi, e per la sua sorellina Tanya di 11 mesi,
per la quale si teme la stessa patologia. Entrambi sono
atterrati nel nostro Paese con la loro famiglia dopo un viaggio
lungo e insidioso iniziato in Iraq, con la speranza di
raggiungere l'Europa, per poi subire un estenuante stop in
Bielorussia, patendo fame e freddo al confine con la Polonia.
A differenza di altre migliaia di migranti sospesi nel limbo
bielorusso, alle porte dell'Europa, per Taman e la sua famiglia
c'è un lieto fine. Dopo essere atterrati a Fiumicino, grazie
alla collaborazione della Croce Rossa Italiana con il ministro
Luigi Di Maio e tutto il personale del Ministero degli Affari
Esteri, la Regione Emilia Romagna, il Comitato della Croce Rossa
di Bologna e l'Istituto Ortopedico Rizzoli, ora papà Sangar, 32
anni, mamma Kanar, 30, e i loro tre bimbi, Taman, Haryad e Tanya
sono in una calda casa di Bologna. Al Rizzoli Taman e la
sorellina potranno finalmente ricevere le cure mediche di cui
hanno bisogno.
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