"Noi siamo i primi a volere che
siano accertate quanto prima le responsabilità e se accertate
che la punizione sia severa, rigorosa, esemplare. Ma nella
comunità universitaria italiana ci sono migliaia di professori e
di ricercatori che lavorano con onestà e hanno come faro il
merito, la valutazione e la trasparenza. Siamo doppiamente
feriti perché non vogliamo che una malattia venga scambiata per
una epidemia". Lo ha detto, stamane in una conferenza stampa, il
rettore dell'ateneo fiorentino, Luigi Dei, commentando quanto
emerso finora nell'ambito dell'indagine sui concorsi truccati.
"Questi fatti - ha osservato il rettore - feriscono in prima
battuta e soprattutto la comunità universitaria. Siamo colpiti,
tristi e amareggiati. Cose di questo genere non dovrebbero mai
succedere".
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