Due bambini di 8 e 10 anni usati
per confezionare droga e per spacciare; tassisti che
acquistavano cocaina, marijuana e hashish da rivendere ai
clienti; stese e i boss che mangiavano, senza pagare, in un noto
ristorante della città il cui titolare pagava il pizzo. É quanto
emerso dalle indagini che hanno portato i carabinieri di Napoli
ad arrestare 42 persone, tra cui 17 donne, ritenute affiliate al
clan Elia, attivo nel cuore della città, tra il "Pallonetto di
Santa Lucia", piazza del Plebiscito e via Partenope.
Una microcamera ha anche filmato una "stesa", lo scorso 3
luglio, dove sei giovani in sella a tre scooter, nel dedalo di
vicoli del Pallonetto, hanno sparato colpi di pistola in aria a
scopo intimidatorio.
Il procuratore di Napoli Giovanni Colangelo, in conferenza
stampa, ha sottolineato che quei bimbi "vivono in un ambiente in
cui il crimine è normalità". "É chiaro - ha aggiunto - che
riterranno normale l'attività illecita. Un circolo vizioso da
spezzare", ha concluso Colangelo.
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