Sarebbe stato usato per uccidere il
procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo, il tritolo
sequestrato a Gioia del Colle (Bari) lo scorso 29 aprile dalla
polizia. La notizia è stata rivelata agli inquirenti della Dda
di Bari da un collaboratore di giustizia vicino alla Sacra
corona unita ma originario del napoletano il quale in cella,
alla fine del 2015, sarebbe entrato in contatto con uomini della
camorra che parlavano di un agguato al magistrato. L'attentato
doveva essere compiuto a Gioia del Colle, residenza di
Colangelo. Il clan che lo stava progettando aveva infatti
studiato gli spostamenti del procuratore fra la Puglia e la
Campania
I 550 grammi di esplosivo furono trovati sotto un albero di
fronte al cancello della tenuta del boss Amilcare Monti
Condesnitt che fu fermato insieme con il suo braccio destro,
Francesco Paolo Ciccarone, di 40 anni di Santeramo in Colle
(Bari), Antonio Saponaro, di 35 e Paolo Paterno, di 33 di Bari e
Giuseppe Piscopo, di 24 di Bitonto (Bari).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA