L’Osservatorio nazionale sull’amianto (Ona), dopo aver presentato presso il Senato della Repubblica il primo rapporto mesoteliomi dell’Ona, ha costituito il Centro di controllo delle malattie asbesto correlate (Ccmac), che con il sistema applicativo e piattaforma web www.repacona.it permette a tutte le strutture ospedaliere, ai sanitari e anche alle vittime di patologie asbesto correlate e ai loro famigliari di segnalare i singoli casi.
"L’Inail - spiega l'Ona - con il Renam registra solo i casi di mesotelioma. Ciò ha portato e porta a una sottostima del numero dei casi di queste patologie, in quanto ogni anno oltre ai circa 1.500 casi di mesotelioma ce ne sono più di 3.000 solo per il tumore al polmone, alcune centinaia di tumori alla laringe e alle ovaie, comunque riconducibili all’esposizione ad amianto, e centinaia del tratto gastrointestinale, rispetto ai quali ultimi, pur non essendovi ancora totale unanimità scientifica, si registra comunque una maggiore incidenza. Ci sono poi le atre patologie, fibrotiche, come le asbestosi, le placche pleuriche e gli ispessimenti pleurici e le complicazioni cardiocircolatorie".
"Segnalare e far censire attraverso il sito www.repacona.it e in piena privacy anche tutte le altre patologie asbesto correlate, e altre di cui l’origine asbesto correlata è ancora messa in dubbio, permetterà di ottenere dei dati epidemiologici più aderenti alla realtà dell’effettivo impatto sulla salute che ha l’amianto in un contesto nel quale ancora 2.400 scuole ne risultano ancora contaminate", afferma il presidente dell'Ona, avvocato Ezio Bonanni.
"È necessario - aggiunge Bonanni - che ci sia un’azione immediata di decontaminazione e bonifica innanzitutto dei locali pubblici come gli ospedali e le scuole anche attraverso un piano di ammodernamento e ristrutturazione che risolva anche tutti gli altri problemi strutturali. Condivido il giudizio espresso da Beppe Grillo lo scorso 2 gennaio sul suo blog (http://www.beppegrillo.it/2015/12/lamianto_uccide_ancora_le_proposte_m5s_per_eliminarlo.html), di censura per le condotte del governo centrale che ha deciso delle proroghe rispetto a interventi urgenti che avrebbero permesso anche la creazione di posti di lavoro evitando altre esposizioni, le successive malattie e quindi i successivi decessi che sono almeno 6.000 per il 2015, un vero e proprio genocidio inaccettabile e purtroppo silenzioso".
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