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Msf: l'Europa fa proclami ma scava una fossa comune

Msf: l'Europa fa proclami ma scava una fossa comune

19 aprile 2015, 16:48

Enrica Di Battista

ANSACheck

Le bare del naufragio del 2003 a Lampedusa - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le bare del naufragio del 2003 a Lampedusa - RIPRODUZIONE RISERVATA
Le bare del naufragio del 2003 a Lampedusa - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'Europa fa "proclami" sull'accoglienza ma poi "erige muri" contro l'immigrazione e così "scava una fossa comune di dimensioni pazzesche nel Mediterraneo", dice Loris De Filippi, responsabile in Italia di Medici Senza Frontiere, nel giorno dell'ennesima strage di migranti.

"E' ora di smetterla. Ad ottobre, al Festival Internazionale a Ferrara, abbiamo chiesto a Renzi di impegnarsi in Europa perché l'operazione Mare Nostrum fosse ripresa integralmente dall'Ue, una Mare Nostrum europea; avevamo avuto rassicurazioni, in realtà quello che vediamo è un continuo stillicidio giornaliero". Perché l'Europa non è intervenuta? "L'Ue fa proclami - afferma De Filippi -, dice di salvare le persone in fuga dai loro Paesi ma in realtà si costruiscono muri, in Bulgaria, tra Grecia e Turchia, così che il Mediterraneo diventa un collo di imbuto e poi queste sono le conseguenze".

Al momento non servono strumentalizzazioni politiche, precisa il responsabile di Msf Italia, "occorre concentrarsi per salvare vite umane". Ed è per questo che Medici Senza Frontiere ha deciso, dopo 41 anni di attività, di cambiare una parte della propria identità ed andare direttamente in mare a fare soccorso ai migranti. Dal 2 maggio, Msf lavorerà su un'imbarcazione assieme all'ong di Malta Moas (Migrant Offshore Aid Station) nel tentativo di trovare persone e portare soccorsi. Dopo qualche giorno Msf entrerà "in servizio" anche con una seconda imbarcazione. E' prevista la collaborazione con la Guardia Costiera e le altre istituzioni per portare un'accoglienza "dignitosa".

In Sicilia la situazione è "pesantissima - ricorda De Filippi -, il nostro team a Pozzallo testimonia che i centri hanno una grande sofferenza. E l'esperienza che abbiamo ci fa pensare che sarà un'estate come tutte le altre, in cui l'Italia non riuscirà a garantire degli standard minimi di accoglienza. Credo vada fatta una riflessione immediata sulla possibilità che il regolamento di Dublino venga sospeso, almeno temporaneamente, per permettere di vivere insieme agli stati europei questo peso che sta diventando di difficile per l'Italia".

Msf, conclude il responsabile italiano dell'organizzazione umanitaria, sta lanciando una campagna "che ci auguriamo diventi virale, una campagna di coscienza, si chiama #milionidipassi, e ha l'obiettivo di far capire all'opinione pubblica perché 51 milioni di persone sono in fuga da conflitti. Non strumentalizziamo il fenomeno. Qualcuno deve aiutare questa gente".

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