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Torna 'l'inviato' dell'Isis Cantlie,video da Aleppo

Torna 'l'inviato' dell'Isis Cantlie,video da Aleppo

"E' l'ultima puntata". Jihadista invita a colpire la Francia

ROMA, 10 febbraio 2015, 12:17

Claudio Accogli

ANSACheck

   Il cronista 'inviato' dell'Isis, John Cantlie, torna in video con un "reportage" da Aleppo per lanciare nuovi strali contro l'Occidente e gli alleati arabi della Coalizione. Il video, di 12 minuti, viene presentato dall'ostaggio britannico come "l'ultima puntata di questa serie".
    Cantlie, con un giubbotto marrone e in apparenti ottime condizioni di salute, si aggira tra le macerie di alcuni edifici della città: "Questa era un'area residenziale bombardata dai caccia sauditi prima e da quelli americani poi", afferma mentre l'inquadratura si sposta in alto e mette a fuoco un drone che sorvola la città siriana. Altre immagini sembrano suggerire che 'l'inviato dell'Isis' si trovi in una zona periferica, una di quelle - non tante - sotto il controllo del gruppo.
    Cantlie quindi si sposta in un silos di grano, "che viene distribuito alla popolazione a prezzi più bassi di quelli del mercato", e una scuola dove alcuni alunni recitano il Corano.
    "Non è vero che sotto lo Stato islamico l'istruzione soffre", dice Cantlie: "Qui si formano i mujaheddin della nuova generazione".
    Il video, distribuito dal network dell'Isis alHayat, è di altissima qualità e mostra un montaggio professionale in linea con le altre 'pubblicazioni' del gruppo.
    A differenza degli altri video di Cantlie, però, contiene per la prima volta una minaccia diretta all'Occidente, in particolare alla Francia. "Faccio appello a tutti i miei fratelli francesi: lanciate attacchi individuali, uccideteli con i coltelli", afferma in francese un jihadista "arrivato dalla Francia" e intervistato da Cantlie nel video. Il miliziano si felicita degli attacchi di gennaio a Parigi, definendo "un'operazione eccezionale" quella di Mohamed Merah, autore della strage di Tolosa.
    Un altro miliziano spiega che i raid della Coalizione non piegheranno l'Isis: "Non hanno capito chi siamo e cosa sia la nostra religione. Pensate a quanti sono morti per la nostra causa. Siamo ancora qui. Anche l'uccisione di Zarqawi (il leader di al Qaida in Iraq) o di altri leader non ci fermerà, anzi", dice il miliziano.
    Le sequenze sono inframezzate dalle immagini di quella che viene presentata come "la vita normale di Aleppo": un uomo prepara delle pizze, un ragazzino vende frutta e verdura, giovani miliziani del "media center" dell'Isis diffondono comunicati a un banchetto.
    "Cantlie afferma che è l'ultimo video della serie, ma non è detto che sia così: oramai è divenuto un Vip dell'Isis, con tanto di fan", ha commentato la 'cacciatrice di jihadisti' Rita Katz, fondatrice del Site. Addirittura, a suo giudizio, nell'ultimo video "Cantlie viene presentato come un uomo libero non più come un prigioniero".
    In realtà, il britannico era apparso in abiti civili anche negli altri due 'reportage', a Mosul e Kobane, salvo poi tornare in video in tunica arancione per la 'serie' "Lend me your ears".
    Difficile capire quale sarà il suo destino.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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