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Yara: da dna a telefono, forza e punti deboli prove

Yara: da dna a telefono, forza e punti deboli prove

Accusa e difesa tra esami genetici, celle e versioni testimoni

ROMA, 19 giugno 2014, 17:51

Igor Greganti

ANSACheck

La compatibilità del dna rintracciato sui vestiti di Yara Gambirasio con quello del presunto assassino, Massimo Giuseppe Bossetti, ma anche le possibili difficoltà a ripetere esami su quelle piccolissime tracce trovate quasi tre anni e mezzo fa, quando è stato scoperto il cadavere. E poi il cellulare del muratore di Mapello che aggancia sì la cella telefonica che copre il luogo della scomparsa della ragazzina, ma anche la zona nei pressi dell'abitazione dell'uomo arrestato. E' su questi aspetti, in particolare, che alle certezze della Procura su prove ritenute fondamentali si contrappongono i punti deboli che la difesa potrebbe utilizzare per contrastare un quadro accusatorio che deve reggere "oltre ogni ragionevole dubbio".
    LA PROVA DEL DNA - Partendo dalle tracce biologiche del presunto assassino sugli slip e sui leggings indossati da Yara, il cui cadavere venne trovato tre mesi dopo la sua scomparsa, il 26 febbraio 2011, gli investigatori, attraverso serrate analisi scientifiche e campionature a tappeto, sono convinti di aver accertato "la compatibilità" del profilo genetico del cosiddetto 'Ignoto 1' con quello di Bossetti. Tra venerdì e domenica scorsa, infatti, la Procura ha avuto le risposte che cercava: il dna del muratore, figlio di una relazione 'clandestina' tra Giuseppe Guerinoni e Ester Arzuffi, corrisponde a quello trovato sugli indumenti della ragazzina. Una traccia lasciata dall'assassino, secondo i pm, perché isolata ''in un'area attigua ad un margine dell'indumento che era stato reciso con un'arma da taglio affilata''. Con altre analisi, poi, lunedì scorso è arrivata anche la conferma che Giovanni Bossetti non è il padre del presunto assassino. In questo quadro, però, la difesa potrebbe aggrapparsi ai margini di incertezza, se ce ne saranno, della cosiddetta prova 'regina' del dna. Potrebbe, infatti, essere difficile ripetere, nel caso venisse richiesto, gli esami sul materiale biologico rintracciato sui vestiti anche perché si tratta di tracce molto piccole. In più, pare che sia complicato stabilire con certezza se quel materiale biologico sia davvero riconducibile ad una macchia di sangue.
    LA CELLA TELEFONICA E LE POLVERI DI CALCE - Il pm Letizia Ruggeri nel decreto di fermo ha scritto che l'analisi dei tabulati telefonici relativi alla cella che copre la zona del centro sportivo e le vie limitrofe da dove è scomparsa Yara è stata effettuata "cercando di individuare soggetti presenti in quell'area nelle ore di interesse, che svolgessero professionalmente attività edilizia". 
    LE VERSIONI E LA VITA DEL PRESUNTO KILLER - Dopo essersi avvalso per ben due volte della facoltà di non rispondere davanti ai pm, oggi Bossetti ha deciso di rispondere al gip per respingere tutte le accuse. E, come ha riferito il suo legale, ha saputo solo oggi di essere figlio illegittimo. Sua madre, intanto, ha continuato a ripetere che lei era convinta che Massimo era figlio del marito. 
   

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