Il protrarsi delle restrizioni
nella politica monetaria in un contesto economico sempre più
instabile rende sempre più fragili e rischiose le condizioni
delle imprese sarde. E' quanto emerge da una ricerca sul credito
effettuata dal Centro Studi della Cna Sardegna che fotografa una
situazione allarmante, specie per le imprese attive nel settore
industriale - con le costruzioni in primo luogo - e per le
imprese di più piccole dimensioni.
Il dossier analizza gli ultimi dati disponibili sul mercato
del credito (ottobre 2023), consentendo ormai di monitorare
l'impatto dei numerosi rialzi del tasso ufficiale decisi dalla
BCE (luglio, settembre, novembre e dicembre 2022, febbraio,
marzo, maggio, giugno, agosto e settembre 2023), che lo hanno
portato dallo 0% su cui si era assestato da marzo 2016, al 4,5%
attuale.
Guardando alla dinamica dei prestiti complessivi (ovvero
quelli a breve e a medio-lungo termine) concessi alle imprese
sarde, il dossier della Cna evidenzia un'ininterrotta tendenza
di riduzione a partire da ottobre 2022, prima moderato (-0,3%
rispetto a ottobre 2021), poi via via più rilevante,
attestandosi sul -7,2% ad agosto 2023, poi sul -8,4% a settembre
e poi ancora sul -6,1% a ottobre 2023. A quella data il volume
di credito concesso alle imprese sarde era pari a 7,9 miliardi
di euro: l'11% in meno rispetto al livello raggiunto alla fine
di luglio 2022.
Il calo riguarda tutti i comparti di attività economica, ma
l'intensità della riduzione registrata dalle consistenze dei
prestiti alle imprese che svolgono attività industriali è ben
più rilevante. Considerando lo stock al netto delle
sofferenze e dei PCT, per questa attività economica la flessione
nell'ultimo anno (tra ottobre 2023 e ottobre 2022) è dell'ordine
del -12% (contro il -6% complessivo), con tassi negativi che
hanno superato il -20% a febbraio e poi a settembre 2023, il
-17% a aprile, maggio, luglio e agosto.
Importante anche il calo registrato nel settore delle
costruzioni (-6,5% a ottobre 2023) ma, soprattutto, quello che
ha coinvolto le imprese più piccole (società di persone,
semplici, di fatto e ditte individuali con meno di 20 addetti),
attestato sul -7,6% a ottobre 2023, dopo riduzioni superiori al
-6% registrare a partire da luglio 2023. Per le imprese più
strutturate, che erano state le prime a registrare una
contrazione già a ottobre 2022 (-1,7%), la flessione annua dello
scorso ottobre è stata del -5,4%, dopo cali più rilevanti
osservati nei tre mesi precedenti (-6,6%, -7,5% e -8,8% a
luglio, agosto e settembre).
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