Mentre a Roma il caso Sardegna sta tenendo in fibrillazione la maggioranza di governo sulle candidature per le Regionali, nell'isola si apre ufficialmente la campagna elettorale: da questa mattina e sino a lunedì sera alle 20 il Tribunale di Cagliari accoglie le presentazioni dei simboli elettorali. La sfilata dei rappresentanti delle forze politiche è cominciata presto e quasi tutti hanno depositato il contrassegno che li distinguerà sulla scheda elettorale. I giochi, però, non si fanno ora: il deposito non implica l'obbligo a presentare le liste, i cui termini si aprono domenica 21 gennaio alle 8 e si chiudono il giorno successivo alle 20. Tra le prime a varcare l'ingresso del palazzo di giustizia le piccole e nuove liste nate intorno ad Alessandra Todde, Renato Soru e quelle che spingeranno per Truzzu presidente. Tra le forze consolidate hanno già presentato i simboli il M5s per Todde, Pd, Progetto Sardegna per Soru, dall'altra parte Forza Italia, i Riformatori e i centristi sardi. Fdi e i Progressisti attendono domani.
Presenta personalmente il simbolo anche Alessandra Zedda, l'ex vice presidente della Giunta di Fi, che aveva lasciato in polemica. Corre con la sua neonata associazione politica 'Anima di Sardegna' e al momento non raccoglie l'appello che sempre questa mattina, da Olbia, le ha rivolto proprio Truzzu: "Il tuo percorso politico, all'insegna della coerenza, parla chiaro. Perciò, anche nel rispetto della tua storia, il tuo posto è con noi". Zedda finora ha sempre ribadito di voler correre da sola, stanca dell'immobilismo dei suoi colleghi alleati che non le hanno lasciato spazio. Ma non si esclude che possa poi cedere alla chiamata di rientro e in quel caso magari puntare su una candidatura a sindaca di Cagliari. Quella che si apre domani sarà la vera settimana cruciale per i tentativi di ricomposizione, sia nel centrodestra che nel centrosinistra, e per sistemare tutti i pezzi del puzzle, compresi i molti cambi di casacca attesi nelle liste per candidature il più possibile blindate nel risico degli otto collegi in cui è suddivisa la Sardegna.
Truzzu, meloniano di ferro e legato da un rapporto di amicizia con la premier dagli anni Novanta, attende l'investitura ufficiale. Diversi gli scenari, con i sardisti - che oggi hanno presentato tre simboli, con le neonate liste Solinas presidente e Sardi al centro - ancora in silenzio. Praticamente esclusa la corsa in solitaria, la prima possibilità è quella della trattativa con le forze di centrodestra e di un rientro; l'altra è la tentazione di seguire l'outsider del centrosinistra Renato Soru in un progetto che punti su autonomia e indipendentismo. Che l'accordo sia solo un mezzo per alzare la posta o una reale possibilità, in tutti i casi la certezza sarebbe una: il sacrificio di Christian Solinas e per lui una contropartita adeguata.
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