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Sanità: opposizione attacca su disavanzo

Sanità: opposizione attacca su disavanzo

Centrodestra denuncia, "chiesto prestito di 577 al Governo"

CAGLIARI, 20 settembre 2017, 20:45

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nel 2016 la Sardegna da sola registra un disavanzo nella sanità di 320,8 milioni di euro, circa pari a quello da 325,9 mln di tutte le sette Regioni canaglia (commissariate o in piano di rientro) messe assieme. La denuncia arriva dai consiglieri regionali dell'opposizione di centrodestra Paolo Truzzu (Fdi), Stefano Tunis (Fi), Alessandra Zedda (Fi) e Attilio Dedoni (Riformatori).

Truzzu, in particolare, ha fatto il punto sulle politiche sanitarie "fallimentari" attuate dalla Giunta Pigliaru: "Avevano manifestato l'obiettivo di contenere la spesa, invece hanno prima commissariato le Asl, aumentato i costi di produzione e stipulato un piano di rientro per arrivare a questo disavanzo e chiedere un prestito al Governo di 577 milioni (la somma del deficit 2015, 2016 e 2017) così da far partire la Asl Unica con un bilancio azzerato".

Gli esponenti del centrodestra si sono soffermati anche sulla variazione di bilancio da 147,7 milioni di euro che sarà discussa domani in Aula. "Una parte è destinata alla copertura degli squilibri delle aziende del servizio sanitario per l'anno 2017 pari a circa 117 milioni", ha spiegato il consigliere di Fdi. Ebbene, "è giustificata principalmente dalla grave situazione finanziaria in cui versano le aziende e in particolare l'Ats, è chiaro infatti che tali cifre rappresentano una necessaria immissione di liquidità senza la quale sarebbe impossibile provvedere al pagamento degli stipendi del personale".

Secondo i dati del Mef citati dall'opposizione, il disavanzo della sanità sarda è di 250 milioni nel 2017, di 320 nel 2016, 333 nel 2015, 361 nel 2014 e 380 nel 2013. "Un vero disastro - ha commentato Dedoni - nessun risparmio, solo spreco senza controllo". Tunis ha parlato di "una Giunta che ha agito con dolo", infine per Alessandra Zedda "non solo non c'è stata una diminuzione di costi ma è crollata anche la qualità del servizio, e sarà anche peggio perché con la riforma della rete ospedaliera la Regione taglierà 261 posti letto, 41 in più rispetto ai 220 richiesti dal Governo".

LA REPLICA DI ARRU - "Nel 2016 il disavanzo nella sanità sarda è stimato in circa 300 milioni di euro, con una riduzione dei costi di 62 milioni rispetto al 2013, quando il buco era di 362 milioni. Per il 2017 stimiamo di poter ridurre i costi di produzione di ulteriori 30 milioni". Il direttore generale della Azienda per la Tutela della Salute, Fulvio Moirano, prova a fare chiarezza sui conti del bilancio dopo che l'opposizione in Consiglio regionale aveva denunciato la situazione di un deficit pari a quello di tutte le regioni canaglia messe assieme.

Secondo il dg "all'interno del bilancio 2016 la sanità sarda ha garantito i nuovi farmaci anti epatite per un importo di 70 milioni di euro lordi, che vanno sommati ai 62 milioni di riduzione del disavanzo (per un totale, quindi, ben superiore ai 100 milioni). Quanto al bilancio consuntivo delle vecchie 8 Asl, "l'apparente incremento dei costi di produzione che si registra nel 2016 rispetto al 2015 è da attribuirsi esclusivamente al fatto che, a decorrere dal 2016, anche la Regione Sardegna ha applicato il decreto legislativo che prevede l'inserimento dei costi della mobilità passiva (il flusso di fondi in uscita per la compensazione di prestazioni erogate a propri assistiti anche nelle aziende ospedaliere della regione, come le Aou e l'Azienda Brotzu) all'interno dei costi di produzione, a differenza del passato, quando veniva invece trattenuta e gestita direttamente dalla Regione".

Rispetto poi al risultato stimato per il 2017, questo "dovrà sommarsi anche quello relativo alla riduzione dei costi derivanti dalla recente sentenza del Tar relativa al Project di Nuoro, ancora da valutare nel dettaglio". Inoltre, "l'incremento del Fondo regionale, in coerenza con quello nazionale conseguente l'attivazione dei nuovi Lea, potrebbe consentire una riduzione ulteriore della perdita".
   

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