"La scelta di rendere elettivi
gli organi delle province va nella direzione opposta a quella
dichiarata: non la soppressione, ma la loro perpetuazione. Gli
organi eletti faranno tutto fuorché liquidare se stessi: non lo
hanno fatto i commissari, figuriamoci loro". Il coordinatore
regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, stronca il
disegno di legge di riforma degli enti locali e accusa la Giunta
regionale. "Ci vuole veramente una mente creativa - attacca -
per partorire una riforma come quella delle Province: anziché
semplificare, come volevano i sardi, cancellando tutti gli enti
intermedi, se ne creano una trentina tra quattro province,
un'area metropolitana, Unioni di Comuni e Associazioni di
Unioni".
Cossa spiega che la riforma crea "un miscuglio di enti,
funzioni, sottoenti, che va esattamente nel senso opposto a
quello indicato dai sardi con i referendum: la cancellazione
totale delle Province". Per il coordinatore dei Riformatori
"c'era una sola cosa da fare: attribuire la gran parte delle
funzioni delle ex Province ai Comuni e quelle, pochissime,
sovracomunali, alla Regione. I dipendenti avrebbero seguito le
funzioni. Invece - conclude - si è scelta un'altra strada,
tipica di chi vuole rendere difficile la vita ai cittadini:
l'apertura dell'ufficio complicazioni cose semplici".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA