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Beni culturali ecclesiastici, dal Piemonte 2,3 milioni

Beni culturali ecclesiastici, dal Piemonte 2,3 milioni

Rinnovata la convenzione fra la Regione e la Cep

TORINO, 03 aprile 2024, 13:01

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

La Regione Piemonte rinnova il suo impegno per la valorizzazione e promozione dei beni ecclesiastici, stanziando 2,3 milioni di euro, di cui 1,2 milioni per musei, archivi e biblioteche, 700mila per le cattedrali e 400mila per la conservazione del patrimonio storico-artistico delle cappelle diffuse. Lo prevede il rinnovo della convenzione, operativa da 7 anni, per la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici fra Regione e Conferenza Episcopale, che prevede un nuovo programma di interventi fino al 2026 con un co finanziamento della Cep di un milione.
    Fra le iniziative, la creazione di un sistema integrato per la fruizione turistico-culturale, che colleghi cattedrali, musei diocesani e chiese lungo i percorsi devozionali, con una app in tre lingue e il coinvolgimento di oltre 2.000 volontari culturali e del sistema di 'Chiese a Porte Aperte', grazie ai quali oltre 600 luoghi religiosi saranno resi ancora più accoglienti e accessibili.
    "In 7 anni - dice l'assessora regionale alla Cultura, Vittoria Poggio - abbiamo dato forza ed efficacia ai soggetti culturali ecclesiastici che sono un valore inestimabile per il nostro territorio e vogliamo proseguire su questa strada. Anche valorizzando realtà come quella delle cappelle diffuse, che si trovano nei piccoli comuni e borghi, e che devono diventare patrimonio del territorio avvicinando visitatori e turisti anche attraverso attività al loro interno".
    "Con questa convenzione - aggiunge monsignor Derio Olivero, delegato Cep per i Beni Culturali Ecclesiastici - a livello nazionale siamo considerati un laboratorio di sperimentazione di strategie per la gestione e la valorizzazione del patrimonio culturale, con le istituzioni lavorano insieme per creare una società più vivibile, dando a tutti la possibilità di fruire al meglio dei beni culturali. Un progetto - conclude mons. Olivero - di creazione di civiltà".
   

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