Con l'arrivo di prodotti di farine
di insetti sulle nostre tavole si realizza "un paradosso: le
nostre tradizionali fonti di proteine, cui il nostro microbiota
è adattato da millenni, vengono demonizzate mentre si saluta con
entusiasmo un 'novel food' di cui non conosciamo fino in fondo
la nostra capacità di assimilazione e le potenzialità
allergeniche". E' la posizione espressa dalla Coldiretti di
Torino dopo l'annuncio che un panificatore del capoluogo
piemontese venderà pani con farine di grilli.
"Non sono la sperimentazione e la conoscenza a
spaventarci - precisa Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti
Torino - Il mondo agricolo torinese è carico di innovazione e
lavora ogni giorno a stretto contatto con la ricerca scientifica
come dimostrano i numerosi progetti in corso tra l'Università di
Torino e le aziende agricole. Nemmeno ci spaventa l'entomologia.
Ed è proprio da questo approccio disincantato e non modaiolo -
prosegue Mecca Cici - che ci sentiamo di esprimere le nostre
riserve sulla diffusione dei derivati proteici da insetti
nell'alimentazione dei torinesi"..
La Coldiretti torinese, inoltre, fa notare come "a
differenza dei rigidi protocolli in vigore per gli allevamenti
degli animali vertebrati, per gli insetti non abbiamo nemmeno
metodiche sufficientemente rodate per evitare contaminazioni da
agenti patogeni dannosi per l'Uomo". L'organizzazione agricola,
quindi, "si appella alle istituzioni perché non venga meno il
principio di precauzione che è alla base della legislazione
sanitaria europea. Invece di assecondare la nascita di una moda,
magari passeggera, chiediamo di rilanciare il consumo del pane,
oggi ingiustamente demonizzato. Serve diffondere nuovamente la
cultura del pane e l'educazione alla sua fragranza".
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