"Per lungo tempo ostaggio di un
certo ideologismo fuorviante che ne aveva egemonizzato
l'appartenenza, da qualche anno il 25 aprile è rientrato
nell'alveo della verità storica, che poi è quello di una data in
cui si celebra la liberazione dalla dittatura nazifascita e
l'inizio di un percorso virtuoso che portò alla nascita di un
Paese libero, democratico, repubblicano, garantito dalla
Costituzione". E' quanto afferma il presidente della Regione
Molise Donato Toma nel suo messaggio per il 25 aprile
"A scrivere questa grande pagina democratica, dopo la fine del
secondo conflitto mondiale - prosegue il governatore -, concorse
una pluralità di soggetti, di diversa estrazione politica,
militare e religiosa, accomunata dall'obiettivo di liberare il
Paese dagli oppressori. Brigate partigiane e Comitato nazionale
di liberazione, soldati italiani confluiti prima nel Corpo
italiano di liberazione, poi nei Gruppi di combattimento,
contingente alleato formato da soldati statunitensi, inglesi,
canadesi, australiani, neozelandesi, sudafricani, indiani,
polacchi, francesi, algerini, tunisini, senegalesi e goumier,
marocchini di etnia berbera, perfino una Brigata ebraica
costituita da cinquemila volontari provenienti dalla Palestina:
uniti contro la barbarie e per dare all'Italia le libertà negate
dal ventennio fascista".
Toma infine cita Mattarella: "Chi in questi anni si è battuto
per restituire armonia politica alla Festa della Liberazione è
stato il Presidente della Repubblica. Un'azione meritoria,
quella operata dal Capo dello Stato, che ha contribuito in modo
determinante al recupero di quello spirito unitario all'insegna
del quale dobbiamo celebrare il 25 aprile e ricordare quanti
hanno concorso alla fondazione di un'Italia libera e
democratica".
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