"Dopo tutto quello che è successo
in Italia, dopo quanto si sono esposte, sarebbe imbarazzante per
le istituzioni italiane se domani venissero negati i domiciliari
a mia figlia". Lo ha detto Roberto Salis, dopo aver incontrato
in carcere sua figlia Ilaria, detenuta a Budapest da oltre un
anno con l'accusa di aver aggredito tre militanti di estrema
destra.
Dopo la visita alla figlia, Roberto Salis è ora arrivato
all'ambasciata italiana per un incontro con l'ambasciatore
Manuel Jacoangeli. "Ilaria sta bene ed è fiduciosa e speranzosa
per l'udienza di domani", ha aggiunto.
Con la figlia Ilaria ha trascorso circa un'ora "e l'ho
trovata bene e meno pallida, per quanto lo possa essere una
persona che passa 23 ore in cella ogni giorno". Nel pomeriggio
poi Salis incontrerà gli avvocati che domani presenteranno la
richiesta di scontare i domiciliari in Ungheria e già nella
stessa udienza potrebbe arrivare la decisione del giudice:
"Speriamo decida già domani- ha spiegato Salis- ma potrebbero
volerci anche tempi più lunghi. Io comunque combatto e non mi
arrendo, c'è mia figlia in ballo, i domiciliari in Ungheria
comunque sono un mezzo per ottenere il vero fine, cioè portarla
in Italia, anche se le intromissioni del governo ungherese ci
preoccupano". "Domani - ha concluso- mi aspetto di non vederla
in aula nello stesso modo dell'altra volta, mi hanno detto che
le misure saranno un po' allentate"
Riproduzione riservata © Copyright ANSA