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'Droga combattente in Ucraina', verifiche arrivi in zone guerra

'Droga combattente in Ucraina', verifiche arrivi in zone guerra

In carcere la segretaria di un medico, 'aiutata da connazionali'

MILANO, 31 gennaio 2024, 21:17

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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I farmaci contenenti "tramadolo", ossia la cosiddetta "droga del combattente", raccolti dalla segretaria di un medico a Milano, attraverso ricette false e con l'aiuto di connazionali, potrebbero essere arrivati nelle zone di guerra in Ucraina, per essere utilizzati da soldati. È quanto si sta verificando nelle indagini dei carabinieri del Nas, coordinate dal pm Daniela Bartolucci, che hanno portato in carcere la segretaria di 48 anni. Quei farmaci sarebbero arrivati in Ucraina con trasporti su strada.
    La donna è la segretaria di un medico di base: è stata arrestata stamani, nell'ambito di un'inchiesta dei carabinieri del Nas di Milano, per "cessione di stupefacenti, truffa aggravata e tentata truffa aggravata". Sarebbe riuscita a far arrivare "medicinali, anche stupefacenti, verso le zone del suo Paese di origine", ossia l'Ucraina. Tra questi il "tramadolo, molecola recentemente inserita in tabella stupefacenti e famosa con l'appellativo giornalistico di 'droga del combattente', per gli effetti euforici prodotti dal suo uso improprio".
    La donna, finita in carcere e che lavorava nello studio del medico a Milano, come si legge in una nota della Procura, aveva "la disponibilità delle credenziali di accesso del medico nell'applicativo che consente di generare le cosiddette ricette elettroniche dematerializzate". E "illecitamente prescriveva farmaci, anche a effetto stupefacente, verso suoi conoscenti e connazionali, senza alcuna visita medica preventiva e utilizzando i dati di pazienti del tutto ignari tra gli assistiti dello stesso medico". Così, con l'aiuto appunto dei suoi connazionali, riusciva a fare "incetta" di farmaci, tra cui la "droga del combattente", e a farli arrivare in Ucraina.
   
   

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