"Fine pena: ora, la libertà delle
vite parallele" racconta la corrispondenza tra un giudice di
Corte d'Assise e un giovane che il magistrato condannò
all'ergastolo al termine di un maxiprocesso per mafia a Torino.
Viene messo in scena dal 21 novembre al 22 dicembre al Piccolo
teatro Grassi di Milano, tratto dal libro dell'ex magistrato
Elvio Fassone per la regia di Mauro Avogadro e la scrittura
scenica di Paolo Giordano, il pluripremiato autore di "La
solitudine dei numeri primi". Sul palco, Sergio Leone (il
giudice) e Paolo Pierobon (il detenuto) racconteranno "un
indagine sui delitti e le pene, sul senso del valore del
riscatto, sugli intrecci e le coincidenze nei quali il caso o le
leggi della fisica fanno inciampare le umane vicende".
Si tratta, come spiegato dal direttore del Piccolo, Sergio
Escobar, di una denuncia "dell'ipocrisia" di un sistema il quale
"tollera che una persona sia separata dalla propria vita".
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