Solo il mantenimento e l'aumento dell'occupazione nel settore dei media può garantire la qualità delle notizie e il pluralismo, l'indipendenza dai poteri economici e finanziari o politici, la sopravvivenza della professione intesa come uno spazio di libertà e di confronto necessario per la crescita del Paese. E' questo uno degli aspetti di cui si è parlato agli 'Stati generali dell'informazione in Lombardia' a Milano sottolineando l'importanza di politiche specifiche del Governo a partire dalla Legge sull'editoria e da norme per favorire le assunzioni.
"Sui bilanci dell'Inpgi pesa ancora moltissimo la crisi dell'editoria, solo nel 2016 sono stati persi 800 posti di lavoro - ha detto Marina Macelloni, presidente dell'Istituto di previdenza dei giornalisti -. Siamo intervenuti con una riforma importante ma non basta: ci vuole un impegno di tutti per far ripartire l'occupazione nel settore ferma da un decennio. Noi siamo disponibili a discutere con tutti perché si trovino delle soluzioni serie".
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