Due chili di 'datteri di mare'
sequestrati e otto persone denunciate: è questo il risultato
dell'operazione della Guardia Costiera della Spezia portata a
termine con una complessa attività investigativa che ha fatto
emergere una filiera illegale dedita alla raccolta e alla
commercializzazione dei datteri di mare, specie protetta e
sottoposta al regime di tutela internazionale sancito dalla
Convenzione Cites la cui raccolta è assolutamente vietata
essendo unicamente possibile mediante l'impiego di picconi,
martelli anche pneumatici con effetti devastanti per gli habitat
rocciosi e sottomarini, in cui gli esemplari nascono e si
sviluppano.
Una volta estirpati dalle rocce, i datteri di mare vengono
dirottati illecitamente sul mercato, attraverso canali sommersi
che, spesso e volentieri, si contraddistinguono per la presenza
di una vera e propria rete illegale, fatta di raccoglitori,
intermediari e consumatori finali. Un chilogrammo di datteri di
mare può arrivare a costare tra i 100 e i 150 euro.
Sotto il coordinamento della Procura della Spezia, le
indagini della Capitaneria spezzina sono iniziate a ottobre
dello scorso anno con una complessa attività di appostamenti e
pedinamenti, anche in ore notturne, culminata, con un primo ed
importante sequestro di 2 chilogrammi di esemplari, confezionati
in due bottiglie di plastica riposte in una scatola di scarpe
nascosta in un'auto. In una fase successiva, l'attività
d'indagine è stata ulteriormente allargata e sviluppata, anche
attraverso l'intervento del 5° nucleo subacqueo della Guardia
Costiera, alle dirette dipendenze della direzione marittima di
Genova che, nel corso di diverse immersioni, ha potuto accertare
l'effettivo deturpamento delle scogliere sommerse in diversi
specchi acquei del Golfo dei Poeti. Complessivamente, sono
denunciate 8 persone, implicate a vario titolo, e, per le quali,
al momento, le ipotesi di reato ipotizzabili sono la
ricettazione, disastro ambientale e inquinamento marino.
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