Il ritorno a Parigi, ma in Ligue 2 e
nella mente tanti ricordi, e molte persone che hanno lasciato il
segno. Francesco Totti è uno di questi e lo racconta Jeremy
Menez che, a 32 anni, dopo aver indossato le maglie di mezzo
mondo, è tornato a casa e non vuole chiudere col calcio. "Non
voglio dimenticare Zlatan, Thiago Silva o Verratti - racconta
Menez a France Football - ma un giocatore che mi ha veramente
stregato è Francesco Totti. Arrivo alla Roma, ho 21 anni, vedo
il re della città eterna. Mi sentivo veramente in soggezione.
Poi però ho scoperto una persona molto semplice, di grande
classe. E mi ha preso subito sotto la sua ala protettrice.
Abbiamo instaurato un rapporto di amicizia. Ci divertivamo. Poi
in campo Totti era impressionante, metteva tutti in porta con un
tocco. E mi coinvolgeva. Gli piaceva giocare con me".
Nell'album dei ricordi un altro che conquista la copertina è
Carlo Ancelotti: anche per lui il francese, ora al Paris Fc, ha
parole di grande stima. "Non ho paura del giorno in cui dirò
basta - dice Menez - per ora mi sento in forma, quel giorno
verrà ma non ci penso affatto. Certo le generazioni crescono:
non sono più quello del PSG". Del ciclo vincente con Ancelotti
in panchina. "Adoravo lavorare con lui - ammette il fantasista -
soprattutto il suo lato umano: nel calcio è più importante della
tattica. Quando riesci a gestire un gruppo, ad avercelo con te,
hai vinto tutto".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA