"Il Friuli Venezia Giulia dispone di
un patrimonio storico straordinario e unico del 'secolo breve':
non solo i bunker, le fortificazioni e altre cicatrici della
Guerra Fredda, ma anche gli insediamenti legati alla Grande
Guerra e al Secondo conflitto mondiale". Lo ha spiegato questa
mattina a Udine Tommaso Piffer, docente dell'Università di
Udine, introducendo la prima edizione degli Stati Generali del
Turismo storico della Guerra Fredda, l'iniziativa promossa
dall'Università degli Studi di Udine insieme a Friuli Storia,
per mettere le basi di un network capace di valorizzare questo
patrimonio, avviando le opportune strategie di incoming
turistico e culturale.
"Finora sono state soprattutto le associazioni private - ha
aggiunto Piffer - a prendersi cura di questa grande memoria del
Novecento, è il momento di avviare un progetto organico e
istituzionale, che metta in rete le oltre 1300 strutture del
territorio, per custodire e promuovere un'eredità storica che è
anche valore aggiunto e peculiarità della regione".
E un primo risultato di un lavoro di rete è stato annunciato
da Nicola Revelant, referente PromoturismoFVG, che ha
prefigurato la messa in rete di un sito internet dedicato ai
luoghi della memoria del Novecento in regione, realizzato con le
Università di Udine e di Trieste, in sinergia con l'assessorato
alla Cultura della Regione.
Musei, luoghi della memoria e memoriali dei grandi conflitti
del Novecento potranno così trovare un contenitore unico
all'interno del quale un posto di eccezione sarà dato proprio
alle strutture della Guerra Fredda, peculiarità distintiva del
territorio.
Alla Guerra Fredda è dedicato l'imminente terzo Forum in
programma il 20 e 21 marzo 2025 a Gorizia, nell'anno che
trasformerà la "piccola Berlino" italiana nella Capitale europea
della Cultura "bordeless", promosso da Friuli Storia con il
Centro studi di Harvard e l'Università di Udine, dedicato a
"Città divise e città contese nella Guerra Fredda".
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