"Ho fatto una scelta: non essere
troppo invasivo. E' una scelta consapevole perché credo che se
diventi una figura inflazionata hai magari un picco di consenso
ma altrettanto velocemente puoi avere il crollo. E poi, io non
so parlare di tutto". E' l'approccio alla comunicazione
istituzionale secondo Massimiliano Fedriga, illustrata nel corso
di Link, il media festival.
"Diversa invece - ha proseguito Fedriga rispondendo alle
domande del giornalista Paolo Possamai - è la parte social.
Guardo di più Tik tok ma non intervengo, vedo chi cucina, un po'
di viaggi ... è una droga. Tutto il resto lo guardo possibile.
E' fruibile Instagram e per le notizie guardo X, che dà notizie
abbastanza velocemente". E comunque, nei social, "non parlo solo
di politica ma di territorio, di società, allora 'esco' molto
più spesso" che non con i comunicati ufficiali. Insomma, "uso i
social per comunicare non per avere un feedback". Anche perché
alcune piattaforme sono "diventate uno sfogatoio di offese". Ma
c'è un forte appeal: "Avevamo iniziato casualmente pubblicando
sportivi che hanno vinto o hanno fatto un'impresa e poi anche
ristoranti che avevano vinto qualcosa. Ora ci scrivono in
tantissimi perché" vogliono essere citati.
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