"Con The Prisoners suonammo in
Italia nel 1984, e poi qualche data nei '90 ma è la prima volta
in Friuli, e in un festival così bello, con tanta gente: sarà un
gran concerto». James Taylor, tastierista, torna alle origini
con un concerto con la band degli esordi che si esibirà venerdì
sera al Music in Village di Pordenone unica data italiana della
reunion della prima band, The Prisoners.
Il gruppo, nato negli anni '80 quando produsse quattro
dischi, è tornato ora sul mercato con un nuovo album. Un gruppo
di culto, tra i fondatori del movimento mod inglese e precursori
del britpop, che secondo la critica ha lasciato "una traccia
indelebile per sciogliersi un attimo prima del grande successo".
Nella formazione originale, oltre a Taylor, all'Hammond, ci sono
il cantante e chitarrista Graham Day, il bassista Allan
Crockford, il batterista Johnny Symons.
James Taylor, sposato con una donna di Rovigo, ha appena
trascorso una vacanza vicino Ferrara e conosce il Fvg e l'Italia
in genere: "Da quarant'anni vengo qui a suonare con i miei
progetti. Qualche anno fa sono stato anche al Music in Village
con il mio quartetto e c'è ormai un amore reciproco». Il
complesso si è ricomposto naturalmente, ritrovandosi a suonare
insieme in pubblico quasi per caso. "Sono nate nuove canzoni e
qualche concerto, ma questa sarà la prima volta fuori
dall'Inghilterra". Di recente dunque i Prisoners hanno
pubblicato un nuovo disco, "Morning Star". Rimpianti? "Il
successo stava per arrivare, le premesse non mancavano. Ci siamo
sciolti e altri hanno raccolto il seme» ma "non mi lamento, ho
avuto successo con il James Taylor Quartet. Abbiamo sbagliato a
mollare, ma credevamo di non avere un futuro".
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