L'abolizione delle Province è
stata frutto "di scelte sbagliate dettate dall'emotività", come
sostiene l'assessore regionale alle autonomie locali Pierpaolo
Roberti, dunque "la scelta di ripristinarle ora come enti
elettivi è giusta, perché una struttura intermedia tra la
Regione e tra i Comuni, specie quelli più piccoli, è
necessaria", ha incalzato l'assessore regionale allo Sviluppo
ambientale Fabio Scoccimarro.
Entrambi sono intervenuti ieri sera all' incontro "4
Esperienze, 4 minuti, 4 Province" organizzato dall'associazione
di Roberti 'Un altro passo', al quale erano presenti anche
quattro ex presidenti di Provincia dal 1986 al 2016 - Dario
Locchi, Dario Crozzoli, Renzo Codarin e Maria Teresa Bassa
Poropat - ed ex consiglieri. I già presidenti hanno ripercorso
la storia politica che ha portato all'abolizione degli enti
provinciali segnalando il "deficit organizzativo" seguito
all'abolizione delle Province. Questo "ha fatto sì che venissero
meno i servizi ai cittadini" riguardo temi di "area vasta" come
educazione e trasporto pubblico.
Ne discende che la reintroduzione degli enti intermedi
"comporterà un miglioramento dei servizi ai cittadini e piena
rappresentanza del territorio", come ha avvalorato il presidente
della Regione Fvg Massimiliano Fedriga, in un video messaggio.
D'altronde, ha proseguito Scoccimarro, riferendosi alla sua
esperienza di presidente della Provincia di Trieste, la
creazione delle Uti, sorte proprio in assenza delle Province, "è
stato un errore".
Il futuro per Roberti va nella direzione della "approvazione
in prima lettura alla Camera dello Statuto" delle nuove
province. Poi "partiremo con la conversione degli enti di
decentramento regionale (EDR) in provincia elettiva con la
successiva legge elettorale".
Il fine dell'incontro di ieri, ha infine spiegato Roberti, è
discutere anche con soggetti "appartenenti a schieramenti
diversi. È stato un confronto con tutto l'arco costituzionale
degli ultimi trent'anni".
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