E' querelle tra pubblici esercizi di
Udine aderenti a Confcommercio e amministrazione comunale
sull'ordinanza del sindaco che vieta la vendita di alcolici da
asporto nei locali dalle 21 (dalle 18 in borgo stazione) e la
somministrazione dall'una di notte, a seguito della morte di
Shimpei Tominaga, imprenditore giapponese rimasto vittima di una
aggressione in centro città.
Da un lato Confcommercio, che ha deciso oggi per una serrata
dei locali pubblici, dalle 18 dell'8 luglio e per tutta la
notte, e l'uscita da ogni collaborazione con il Comune previste
per la Notte Bianca (5-6 luglio), evento di animazione promosso
dall'amministrazione comunale.
"Un'iniziativa per difendere la nostra categoria, che vuole
farsi sentire", ha spiegato il responsabile dei pubblici
esercizi di Confcommercio Udine Giovanni Pigani.
"Siamo sorpresi da questa reazione perché per noi la
sicurezza viene prima di ogni altra cosa e questo ce lo chiedono
i cittadini - ha ribattuto il sindaco Alberto Felice De Toni in
una conferenza stampa con il vicesindaco Alessandro Venanzi -
L'ordinanza è emersa durante il comitato per l'ordine pubblico
con questore e prefetto e nasce su loro indicazione anche perché
da quella riunione è risultato evidente che c'è una correlazione
tra alcol e risse e altri episodi sgradevoli. Un boicottaggio
della Notte Bianca non aiuta a risolvere i problemi, li
acuisce".
In disaccordo Confcommercio Udine. "Alla radice di questi
atti c'è un mix di fattori - afferma Pigani - e non solo
l'alcol. A Udine l'alcol si è sempre venduto e nessuno è stato
mai ammazzato per questo, forse dobbiamo mirare meglio e
centrare il bersaglio di questo problema, che a noi sta molto a
cuore e che vogliamo risolvere". Dunque non c'è in atto nessuno
"scontro" tra Confcommercio e Comune, "con la quale abbiamo
sempre collaborato in modo proficuo". "Abbiamo solo fatto un
atto richiesto dalla base dei nostri associati", ha precisato.
"Ci siamo mossi in linea con quanto richiestoci dal Comitato per
l'ordine pubblico, e vorremmo che in un momento drammatico per
la città si evitassero speculazioni," ha ribadito Venanzi,
dicendo di essere aperto a confronti con gli esercenti pubblici.
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