(di Lorenzo Padovan)
"Quando il presidente Kennedy, nel
1958, disse che in dieci anni l'uomo sarebbe sbarcato sulla
Luna, nessuno gli credette. Nella vita, possiamo sognare in
grande, è giusto farlo. Io sono un self made man, sono partito
da zero, vendevo assicurazioni, oggi mi trovo qui ad allenare in
Serie A. Tutto è possibile. E' l'età giusta per questa
opportunità: non sono mai stato uno che si accontenta, che si
pone limiti". Il nuovo allenatore tedesco dell'Udinese, Kosta
Runjaic - nato a Vienna 53 anni fa ma di origini nell'allora
Yugoslavia - al suo primo giorno in Italia dimostra di non avere
timori reverenziali.
"Mi rende orgoglioso essere qui nonostante io sia ancora poco
conosciuto. In Polonia sono cresciuto come persona e come
allenatore. Ho lavorato con calciatori di nazionalità e culture
diverse. La famiglia Pozzo ha grandi aspettative, sarà una sfida
per tutti". Voglio "una filosofia ben riconoscibile per la
squadra, con mentalità aggressiva". Qui "ho trovato
un'organizzazione fantastica. Si riparte da un foglio bianco ora
è importante passare tempo assieme, creare un legame nello
spogliatoio, etica del lavoro. Sono molto entusiasta di allenare
in un campionato competitivo come quello italiano. E sono
curioso di approcciarmi alla nuova sfida. L'Udinese ha alle
spalle un passato glorioso, ma conta il presente, con la
nostalgia non si fanno punti. Ci sono tante squadre importanti
in serie A, ma io voglio dare un'identità di gioco a prescindere
dall' avversario che incontreremo". Tra i suoi maestri, Runjaic
cita Klopp: "L'ho seguito al Mainz a inizio carriera. Andavo
spesso a spiare i suoi allenamenti. Quando ero giovane ho
cercato di imparare molto da Arrigo Sacchi". Il suo calcio è
"possesso palla, intensità e organizzazione. Servirà tutta la
stagione per attuare il mio calcio. Mi piace dare responsabilità
ai collaboratori e alla squadra".
A scegliere Runjaic (che ha firmato un contratto biennale),
con Gino Pozzo, è stato il neo direttore del Gruppo - di cui fa
parte anche il Watford - Gianluca Nani: "In 30 anni la famiglia
ha ottenuto risultati unici al mondo, in una realtà come Udine,
che non ha il bacino di città come Roma e Milano, dove giocano
le sole altre 4 squadre che hanno mantenuto la massima categoria
in questo periodo".
I calciatori: "Puntiamo su Thauvin e Lucca, per Deulofeu
attendiamo il rientro dall'infortunio, mentre Pereyra per ora va
a scadenza". Nuovo direttore sportivo sarà il figliol prodigo
Gokhan Inler, che ha messo subito le cose in chiaro per
scongiurare nuovi stenti e patemi: "Chi non si allena e non dà
il massimo non merita di giocare, serve mentalità vincente:
lavoro e abnegazione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA