"I buchi neri affascinano le
persone perché tutti sono rapiti dall'idea di un punto di non
ritorno oltre il quale ci si dirige verso l'ignoto in modo
irreversibile". Ma questo è un approccio suggestivo al tema dei
buchi neri, che invece sono anche tante altre cose. E, comunque,
"una migliore comprensione dei misteri scientifici ai buchi neri
porterà a grandi progressi nel campo della fisica fondamentale".
E' il pensiero di Edward Witten, dell'Institute for Advanced
Study di Princeton, ritenuto il più grande fisico teorico
vivente e vincitore della Medaglia Fields 1990, considerato
anche uno degli uomini più intelligenti del pianeta.
Witten è intervenuto a margine del Colloquium Sciama della
Sissa, oggi sul tema "Black Hole Thermodynamics: Then and Now".
Nel suo discorso Witten ha spiegato "il concetto base della
termodinamica dei buchi neri: la grande scoperta di Stephen
Hawking che, a livello quantistico, un buco nero non è
completamente nero, ma emette radiazione termica". Per lo
scienziato, tuttavia, "la fisica moderna è affascinante in molti
modi: pensiamo alla meccanica quantistica o alla concezione
einsteiniana dello spaziotempo curvo". Per Witten, il quale ha
sottolineato che "per la fisica teorica ci sono molte domande
aperte", la "grande sfida, ovviamente, è riconciliare
completamente la gravità, la concezione della gravità di
Einstein, con la meccanica quantistica".
Il grande fisico nel suo programma ha anche la partecipazione
a String-Math 2024, convegno sulla teoria delle stringhe
organizzato da Ictp, con Sissa, Igap e Infn, e in corso fino al
14 giugno all'Ictp. Il Colloquium Sciama, è intitolato alla
memoria di Dennis Sciama, uno dei cosmologi più importanti del
XX secolo e per molti anni un pilastro dell'area di astrofisica
della Sissa. Edward Witten, statunitense, è celebrato per i suoi
contributi rivoluzionari alla teoria delle stringhe, alla teoria
quantistica dei campi topologici e ad altre aree della fisica
matematica. Tra i suoi numerosi altri riconoscimenti ci sono la
Medaglia Dirac, la Medaglia Lorentz e il Breakthrough Prize.
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