"L'esposto presentato dal
Presidente del Consiglio alla Procura distrettuale antimafia in
merito agli esiti delle procedure conseguenti al decreto flussi
conferma la necessità di superare l'attuale modello delle quote
per evitare il rischio di irregolarità e per dare risposte più
puntuali alle richieste di manodopera del tessuto produttivo".
Lo ha detto l'assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen,
che aveva
sottoposto la situazione anche alla Commissione Lavoro della
conferenza Stato-Regioni.
Rosolen rimarca che il Presidente del Fvg Fedriga aveva
segnalato al ministro del Lavoro, "alcune gravi irregolarità
nelle procedure di presentazione delle domande emerse in seguito
ai controlli effettuati dalla Regione". Verifiche hanno "portato
ad ipotizzare che il decreto flussi sia sfruttato per consentire
un indebito accesso in Friuli Venezia Giulia a persone che non
ne hanno diritto. Irregolarità delle quali la Regione ha avuto
conferma direttamente dalle aziende in spendita del nome delle
quali le domande sono state presentate, che ne hanno
disconosciuto l'autenticità, tant'è che si sono recate,
successivamente e sulla base della documentazione fornita, a
sporgere denuncia". Rosolen fa anche riferimento a "numerosi
casi di furto d'identità: solo nei primi giorni di aprile e
limitatamente al territorio di Trieste e Gorizia sono state
individuate oltre 400 istanze false a fronte di 60 quote
assegnate a quei territori".
L'attuale normativa prevede, infatti, che tutte le domande
che si collocano in posizione utile per ottenere la necessaria
quota, ad avvenuta decorrenza di 20 giorni per il lavoro
stagionale e 60 per il non stagionale dalla data di inoltro,
vengano automaticamente accolte a prescindere dall'attività
istruttoria, con conseguente emissione del relativo nulla osta,
trasmesso in formato digitale direttamente alle autorità
consolari competenti per territorio. "Per la Regione sono
ugualmente positive la rassicurazione giunte dal ministro del
Lavoro sul rafforzamento delle attività di verifica e
sull'introduzione di ulteriori misure di contrasto alle
irregolarità. L'attuale modello è infatti troppo vulnerabile nei
confronti di abusi e distorsioni del sistema", ha concluso
l'assessore.
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