"L'Unione europea è un
meraviglioso pane, ma è cotto a metà; e "cotto a metà" non piace
a nessuno. Dobbiamo finire di cuocerlo". E' l'immagine
tratteggiata da Romano Prodi, ex presidente della Commissione
europea, ieri alla vigilia della Festa dell'Europa, in occasione
della presentazione del libro postumo del giornalista ed
europarlamentare Demetrio Volcic, come riporta Il Piccolo. Il
libro è curato da Paolo Possamai, direttore editoriale del
Gruppo Nem, e Livio Semolič.
Parlando di quella attuale come di una "Ue dei compromessi",
Prodi ha sottolineato la necessità di allargare ai Balcani
occidentali e all'Albania il club europeo. "Speravo che la crisi
ucraina fosse da stimolo per accelerare i processi, ma non è
stato così. Però non si può sempre rinviare", cita ancora Il
Piccolo. Ed ha auspicato che "un giorno, qui a Gorizia e Nova
Gorica ci sia tutta Europa: riunire insieme tutti i ministri per
dare alla Capitale della Cultura 2025 un significato altamente
simbolico". Qui perché gli amichevoli rapporti tra Gorizia e
Nova Gorica, costituiscono "uno dei pochi casi in cui si
dimostra che le cose si possono cambiare". Visto che "non tutti
i Paesi erano come la Slovenia", l'ex presidente ha detto che
non mi scandalizzerebbe se all'interno dell' Unione "10 o 15
Paesi andassero avanti con un'altra velocità. L'esercito, per
esempio, non devono per forza farlo tutti".
Inoltre, a livello planetario, senza la "spada americana"
siamo troppo deboli, è indispensabile "uno scatto in avanti
dell'Ue. Non può essere l'Europa del compromesso, deve essere
quella delle intenzioni".
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