"L'approvazione all'unanimità della
nuova legge regionale sulla disabilità, divenuta punto di
riferimento in Italia, è un grande risultato perché pone dei
punti fermi rispetto alla condizione di vita dei disabili, ma
per ottenere la sua completa applicazione è necessario superare
ancora alcune resistenze, andando oltre al modello 'ospedale
centrico' per consolidare quello dell'assistenza socio-sanitaria
articolata attraverso percorsi di prevenzione e presa in carico
delle persone". Lo ha detto l'assessore regionale alla Salute e
alle politiche sociali e disabilità, Riccardo Riccardi,
nell'ambito dell'Assemblea della Consulta regionale delle
associazioni delle persone con disabilità delle loro famiglie.
"È inoltre necessario mettere da parte la logica dei
'comparti stagni' che, a livello contabile, per troppo tempo ha
fatto una distinzione netta tra gli investimenti sanitari e
quelli sociali - ha aggiunto l'assessore - e servono una
deospedalizzazione della risposta ai bisogni di salute con la
valorizzazione della sussidiarietà, lasciando spazio alle realtà
del Terzo settore, come associazioni di disabili, supporto al
Servizio sanitario e ai cittadini.".
I vertici della Consulta hanno sottolineato che il Fvg è
all'avanguardia sul fronte della disabilità, in particolare con
l'approvazione della Legge 16 del 2022 "Interventi a favore
delle persone con disabilità e riordino dei servizi
sociosanitari in materia". Riccardi ha poi evidenziato che i
temi di più stretta attualità per quanto concerne il sistema
socio-sanitario regionale sono "forte carenza di personale, che
si registra in tutta Italia, e sostenibilità economica nel lungo
periodo". In questo contesto, ha concluso, il servizio sanitario
regionale, "ha un'ottima capacità di risposta sulle situazioni a
elevata complessità e sulle acuzie, ma non riesce ancora ad
avere lo stesso tipo di risposta sulla cronicità". Da qui
l'impegno della Regione a "ottimizzare le disponibilità
economiche a disposizione per liberare risorse a favore della
cronicità e, attraverso la prevenzione, favorire una diminuzione
dei bisogni legati a interventi complessi".
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