"La democrazia è una parola vuota se
si continua a discutere sull'importanza del 25 aprile. Non
bisogna discutere, ma costruire. I ragazzi, tutti, devono
studiare la storia". Lo ha detto ieri a Udine l'ex partigiana
medaglia d'oro al valor militare e professoressa centenaria
Paola Del Din, alla presentazione, nella sede del Comando della
Brigata Alpina Julia, del libro Se il fuoco ci desidera (edito
da Utet) di Alessandro Carlini, giornalista e scrittorE.
Carlini ha già pubblicato per Utet nel 2023 "Nome in codice:
Renata. Storia di Paola Del Din, combattente della Resistenza e
agente segreto" ed è tornato in libreria con questa biografia
completa di Renato Del Din, fratello di Paola, resistente caduto
il 25 aprile del 1944, sottotenente degli alpini nato,
partigiano anche lui decorato con la medaglia d'oro al valor
militare.
"Per me la giovinezza è finita a Tolmezzo, quando Renato è
morto, anche se non ero lì con lui - ha detto Paola Del Din - e
da quando ho appreso la notizia della sua scomparsa ho pensato
di dover fare qualcosa per lui nella Resistenza. Nel corso della
mia missione per portare documenti oltre le linee penso che
Renato mi abbia in un qualche modo protetto, e spesso mi
rivolgevo a lui, come ho fatto una volta andando in una chiesa".
Renato Del Din cadde durante l'assalto da lui guidato di soli
13 partigiani della Brigata friulana Osoppo contro la caserma
della milizia confinaria e quella di un reparto tedesco a
Tolmezzo, dove le donne, ha spiegato Carlini, "compirono uno
straordinario atto di Resistenza femminile e civile, sfidando le
autorità nazifasciste e onorando il corpo del partigiano ignoto
con un funerale solenne".
Oggi la medaglia d'oro Paola Del Din partecipa a un altro
evento dedicato al libro di Carlini proprio a Tolmezzo, a
ottant'anni anni esatti dalla morte del fratello.
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