Gabriele Cioffi commenta con
amarezza la sconfitta della sua Udinese contro l'HellasVerona.
"Mi sembra un paradosso - afferma il tecnico - venire a parlare
di una sconfitta dopo una prestazione del genere. Con due-tre
occasioni nel corso del primo tempo e almeno tre, quattro nel
secondo. Un episodio ci ha messo in ginocchio, non ho visto
tuttavia nessun dominio del Verona. Ho visto una squadra che ai
punti doveva vincere ed era l'Udinese".
Ma ora la situazione in choave salvezza si complica per
l'Udinese? "Non sono preoccupato perché di natura sono un
combattente - risponde - e di conseguenza una persona che non
accetta la realtà e cerco di trasmetterlo alla squadra. Sono
botte dure da digerire, ma bisogna fare la differenza perché c'è
un'altra partita giovedì (i minuti ancora da giocare contro la
Roma ndr), e sarà fondamentale, che va chiusa nel migliore dei
modi". "E' chiaro che l'importanza della partita di oggi era
alta, ma dobbiamo affrontare le prossime sfide con il coltello
tra i denti e lottare per conquistare la salvezza", cpnclude.
Marco Baroni, allenatore del Verona, vince il personale derby
con il concittadino (sono entrambi fiorentini) Cioffi e gongola
per la vittoria. "Il gol di Diego è stato liberatorio - commenta
Baroni - un vero e proprio pieno di fiducia per lo stadio, il
pubblico ed i giocatori. C'era grande energia ed infatti la
squadra è cresciuta minuto dopo minuto. Sia chiaro, siamo andati
anche in difficoltà perché eravamo contro una squadra forte che
aveva fisicità e classe. Noi al momento non abbiamo ancora fatto
niente, ma questa vittoria ci voleva davvero tanto" Ma quali
sono stati i meriti di Baroni? "Non mi piace prendermi dei
meriti - risponde -. Nel lavoro devo dire che il direttore è
stato davvero bravo, perché mi ha sempre sostenuto e non mi ha
mai fatto sentire in discussione. Abbiamo affrontato ogni
cambiamento con attenzione, anche quelli di questo gennaio. Io
ho cercato di trasferire alla squadra che avevamo una grande
opportunità e che dovevamo non mollare e lavorare duro e forte.
Questa è l'unica medicina che puoi mettere quando ci sono
stagioni difficili come questa". "Non abbiamo ancora fatto
niente ed è un campionato pericolosissimo - aggiunge -. Dobbiamo
stare sul pezzo perchè la strada è ancora molto lunga".
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