Ha un forte impatto
visivo ed emozionale la mostra che sarà inaugurata venerdì 12
aprile, alle 18, nel Centro studi Pasolini di Casarsa della
Delizia (Pordenone), dedicata al film "Il Vangelo secondo
Matteo", a 60 anni dalla sua uscita, uno dei capisaldi
nell'immaginario cinematografico del '900, il cui successo
internazionale fu accompagnato da un aspro confronto
intellettuale, suscitando tanto clamore fra pubblico e critica
dell'epoca.
Ci sono i ritratti intensi del giovane Enrique Irazoqui, che
interpreta il Cristo, e quelli addolorati e celebri della madre
di Pasolini, Susanna Colussi, che il regista volle nella parte
di Maria di Nazareth, ai piedi della croce, e poi la città di
Matera, la Gerusalemme ritrovata di Pasolini, le campagne di
Barile che diventano Betlemme, i luoghi, i paesaggi di un'Italia
meridionale che negli anni Cinquanta e Sessanta erano
considerati il simbolo di un ambiente degradato ed emarginato e
che assumono nel film un forte valore religioso.
Realizzata dal Centro studi Pasolini di Casarsa in
collaborazione con la Cineteca di Bologna, la rassegna, curata
da Roberto Chiesi, si compone di una quarantina di fotografie -
alcune inedite - scattate sul set del film da Angelo Novi
(1930-1997), uno dei più grandi fotografi di scena del cinema
italiano (ha lavorato per Bertolucci, Bolognini, Comencini,
Lattuada, Sergio Leone).
Molte foto ricordano che sul set e fra gli interpreti c'erano
anche gli amici di Pasolini, intellettuali di fama come Enzo
Siciliano o un giovane Giorgio Agamben, Ninetto Davoli che qui
debutta, Natalia Ginzburg e anche Elsa Morante, nell'insolita
veste di consulente musicale.
La mostra, corredata da un catalogo, rimarrà aperta fino al
25 agosto.
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