"Abbiamo circa 200 persone al
silos, che attendono di entrare nel sistema di accoglienza del
Friuli Venezia Giulia, che è troppo piccolo. Non ci sono
abbastanza posti in quota". Lo ha affermato Gianfranco
Schiavone, presidente del Consorzio italiano di
solidarietà-Ufficio rifugiati di Trieste, riferendosi alle
persone che attualmente trovano rifugio nella struttura
fatiscente situata nei pressi della stazione ferroviaria.
Schiavone, durante un incontro, ha sottolineato anche il
problema della ricollocazione di chi arriva nel territorio
nazionale "che è il punto più debole del Fvg, la mancanza di
strutture per la redistribuzione. Si era detto che queste
strutture avrebbero dovuto essere l'hotspot. Adesso l'hotspot
non si fa più, ma in realtà posso dire tranquillamente che
sapevo benissimo non si sarebbe mai fatto. È stata una bufala in
Friuli Venezia Giulia fin dal primo giorno".
Intanto per i prossimi mesi Schiavone prevede
un'intensificazione dei flussi migratori in arrivo a Trieste:
"C'è da aspettarsi un aumento, un po' per il periodo estivo, un
po' perché le condizioni dei Paesi d'arrivo sono peggiorate
ulteriormente".
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