"Essere terra di frontiera
significa anche che ci sono popolazioni che si muovono, noi
siamo sulla rotta balcanica e questo è un tema estremamente
complesso. Non abbiamo formule facili per risolvere il problema,
ma siamo chiamati a vivere la complessità con la dignità di
quello che siamo, dei nostri valori. Non possiamo girarci
dall'altra parte". Lo ha detto monsignor Enrico Trevisi, vescovo
di Trieste, durante un incontro dal titolo "Trieste, città di
frontiera", parlando della situazione dei migranti in città.
Nell'appuntamento, al Circolo della stampa, Trevisi ha anche
sottolineato l'importanza di conoscere la storia e il vissuto
della città, "quando sono arrivato, dieci mesi fa, non ero mai
stato a Trieste, sapevo solo che era sul mare, che era un porto
importante". Pensando a quelle sensazioni "questa mattina - ha
raccontato - ho programmato per tutti i preti della diocesi di
Trieste, che vengono da 18 nazioni diverse, un incontro con il
professore Raul Pupo, perché potesse spiegare loro dove si
trovano, quali sono le caratteristiche e le ferite di questa
città".
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