/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Rete di spaccio di cocaina tra Trieste e il Veneto, 9 condanne

Rete di spaccio di cocaina tra Trieste e il Veneto, 9 condanne

Le indagini della polizia erano iniziate nel 2021

TRIESTE, 18 gennaio 2024, 10:50

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

-     RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Tribunale di Trieste ha condannato nove persone, coinvolte in una rete di spaccio di cocaina tra Trieste e il Veneto, a una pena complessiva di 70 anni di carcere. Nei confronti di alcuni di loro è stata elevata anche una sanzione pecuniaria fino a 100mila euro. Si tratta di 5 cittadini tunisini, 3 albanesi e una italiana.
    Le indagini della polizia della Questura di Trieste, iniziate ad agosto 2021 e protrattesi per diversi mesi, avevano portato all'arresto di 13 persone e al sequestro di circa 1,7 chili di cocaina. La squadra mobile aveva rilevato una consistente attività di spaccio di cocaina in città, gestita da alcuni cittadini di origine nord africana, pluripregiudicati, che rifornivano decine di acquirenti i quali si rivolgevano a loro quotidianamente. Lo smercio della sostanza stupefacente avveniva in diverse zone della città; il gruppo aveva creato basi anche all'interno di aree verdi, le cui zone boschive venivano usate anche come nascondigli per la merce. Alcune partite venivano invece nascoste sotto terra. Le indagini, coordinate dalla Procura di Trieste, hanno portato inoltre all'individuazioni delle fonti di approvvigionamento della sostanza stupefacente; in tale contesto venivano individuati due canali di rifornimento, uno facente capo a un loro connazionale domiciliato a Padova e l'altro composto da alcuni cittadini albanesi residenti in provincia di Venezia.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza