"Oggi gli choc nei traffici
marittimi sono sempre più frequenti, ravvicinati e potenti,
dunque occorre spostare l'attenzione dai trasporti alla
localizzazione della produzione manifatturiera". Per Zeno
D'Agostino, presidente di ESPO - European Sea Ports Organisation
e dell'Autorità portuale di Trieste e Monfalcone la parola
magica del momento è "diversificare". In particolare, per i
problemi nel transito per il Canale di Suez, che penalizzano i
porti del Mediterraneo e soprattutto quelli dell' Adriatico,
Trieste ha stretto da tempo accordi con Egitto e Marocco, presto
operativi, favorendo anche traffici infra Mediterraneo.
Intanto, mentre si impennano i costi dei noli, il problema di
Suez crea disagi nella pianificazione, con tempi allungati e non
prevedibili, ma fa tesoro "l'esperienza della fase finale del
Covid", quando si era creata una situazione analoga.
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