La Wartsila ha detto di no alla
mediazione proposta dalle istituzioni su cui si era trovata la
convergenza di tutte le altre parti e dunque salta il possibile
accordo sulla proroga degli ammortizzatori sociali. A questo
punto è presumibile che la multinazionale finlandese decida di
aprire la procedura prevista dalla legge 234, che si
concluderebbe con il licenziamento di 300 unità circa tra otto
mesi. Intanto, a queste andranno versati gli stipendi
integralmente.
"Irresponsabile e immotivato". Così Confindustria Alto
Adriatico, per bocca del suo direttore generale Massimiliano
Ciarrocchi, ha definito il comportamento di Wartsila. Un
atteggiamento che "rischia di pregiudicare la possibilità di un
Accordo programma per la reindustrializzazione del sito", ha
concluso.
La Wartsila "non ha accettato la mediazione su un testo di
possibile accordo, durata tutta la giornata, e non sono state
fornite motivazioni di dettaglio. E' un fatto gravissimo". Lo
scrive in una nota il segretario della Uilm-Uil di Trieste,
Antonio Rodà. "Per quanto ci riguarda questa presa di posizione
mette in discussione tutto l'insediamento industriale di
Wartsila", conclude la nota.
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