Nei primi nove mesi del 2023 il
numero di assunzioni in Friuli Venezia Giulia nel settore
privato, esclusi i lavoratori domestici e gli operai agricoli, è
diminuito del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno
scorso, pari a circa 4.000 unità in meno. La provincia di
Pordenone presenta il passivo più consistente (-7,8%), seguita
da Udine (-4,9%). L'area giuliana (+1,9%) e quella isontina
(+2,7%) mostrano dei moderati incrementi. Lo ha reso notooggi il
ricercatore dell'Ires Fvg Alessandro Russo che ha rielaborato a
livello regionale dati Inps.
Nello specifico, in regione si rileva una flessione del 15,2%
dei nuovi contratti di lavoro in somministrazione, pari a quasi
3.900 unità in meno. Il Fvg è una delle regioni dove tale
andamento è stato particolarmente negativo, soprattutto nelle
province di Udine (-22,5%) e Pordenone (-20,1%). Le assunzioni
in somministrazione sono diminuite soprattutto per quanto
riguarda la componente femminile (-19,8%, contro -11,4% degli
uomini). La flessione ha inoltre riguardato in misura maggiore
le assunzioni di lavoratori italiani (-17%, contro -12,2% degli
stranieri. Le assunzioni a tempo indeterminato evidenziano una
contrazione, sebbene più contenuta (-4,5%, 83). Diminuito anche
il numero di nuovi rapporti di lavoro in apprendistato, rivolti
alle persone più giovani (-7,3%, pari a -410). Al contrario, si
rilevano significativi incrementi per i contratti di lavoro
intermittente (+8,1% in regione e +23,1% in provincia di
Pordenone), molto utilizzati nell'ambito dei servizi di
alloggio, ristorazione e nel commercio al dettaglio. Risulta
sostanzialmente stabile l'andamento delle assunzioni a tempo
determinato (-0,2%) e di quelle stagionali (+0,4%). Le
dimissioni dei lavoratori, evidenzia l'Ires, "sono sempre più
diffuse e costituiscono ancora la motivazione di gran lunga
principale dell'interruzione dei rapporti di lavoro a tempo
indeterminato". Tra il 2014 e il 2023 è aumentata l'incidenza
dei licenziamenti disciplinari dei lavoratori a tempo
indeterminato (dal 2,5% del totale nel 2014, all'attuale 5,5%).
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