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Romanino (Sissa),non mettersi in cattedra per comunicare scienza

Romanino (Sissa),non mettersi in cattedra per comunicare scienza

Al via a Trieste un convegno nazionale sul tema

TRIESTE, 28 novembre 2023, 19:33

Redazione ANSA

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"La comunicazione della scienza è fondamentale per creare un rapporto di fiducia" e allo scienziato comunicatore "servono strumenti tecnici ed emotivi" per assolvere al suo ruolo, in particolare "serve non mettersi in cattedra, altrimenti si rischia di mettere a repentaglio il rapporto di fiducia" con il destinatario. Ne è convinto il direttore della Scuola internazionale superiore di studi avanzati, Andrea Romanino.
    In occasione dell'avvio del convegno nazionale di Comunicazione della scienza, oggi a Trieste, e dei 30 anni del master in Comunicazione della scienza "Franco Prattico" promosso dalla Sissa, Romanino ricorda come "negli ultimi anni, anche a seguito della pandemia, abbiamo visto quanto sia importante la scienza per prendere decisioni informate. E' cruciale dunque comunicarla, in quanto patrimonio di tutti" e utile: "tutti noi facciamo scelte, ogni giorno, ed è importante che siano basate sui fatti. Il ruolo della scienza non è indirizzare le scelte ma predire le conseguenze delle opzioni, dei pro e contro". "Gli scienziati che si mettono in gioco" per comunicarla "possono farlo con la giusta umiltà, sapendo che la scienza ha dei limiti e sapendo che non è l'opinione del singolo che fa la scienza ma il consenso della comunità scientifica".
    Dal convegno, osserva il direttore del master 'Franco Prattico', Nico Pitrelli, "sta emergendo che gli scienziati possono migliorare la comunicazione e su questo si sta facendo molto, rispetto al passato, a livello di sistema: sono aumentati i corsi di comunicazione della scienza a tutti i livelli della formazione e soprattutto nelle prime fasi della carriera. Questo è un segno della consapevolezza che gli scienziati devono imparare a comunicare non in modo episodico", ma sapendo che "è un'attività che richiede strategia, risorse e competenze. Il rischio, senza una corretta comunicazione, è che la scienza sia fortemente fraintesa".
   

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