Si chiamerà "Nautaverso", una
sorta di "Parco del Mare 5.0": un progetto di sviluppo urbano e
di rigenerazione che valorizzerà il legame di Trieste con il
mare, da tre punti di vista, cultura, scienza e innovazione, con
tanto di infrastruttura socio-economica, con un sito
d'attrazione per il pubblico, Digital Experience Center (Dec)
completo di enorme acquario virtuale. Inoltre, riqualificherà
un'area da tempo degradata e chiusa.
Il polo 'edutainment', come è stato definito, sarà costruito
in un'area di proprietà del demanio portuale, poco distante dal
centro denominata "Porto Lido" con edifici fatiscenti la cui
demolizione è iniziata nei giorni scorsi. Avrà un'esposizione
con contenuti scientifici e di ricerca applicata e, per i più
giovani, didattici. Il progetto è stato pensato per diventare un
volano per l'economia cittadina e come luogo anche di svago,
meta per i turisti. L'area è data in concessione, per 40 anni,
alla società Trieste Navigando Srl, che recentemente la Camera
di commercio Venezia Giulia ha acquisito da Invitalia che ne era
proprietaria. Il progetto prevede la realizzazione di un marina
e di strutture a suo servizio.
Nautaverso sarà fortemente tecnologico e futuribile con
modalità di accesso totalmente digitali e attivazione del
riconoscimento facciale, nonché interazione con visitatori in
collegamento remoto. Ovviamente, sarà sostenibile dal punto di
vista ambientale e non mirerà solo al ritorno dell'investimento,
ma sarà allineato ai criteri ESG (Enviromental, Social,
Governance). I promotori sono convinti che questa infrastruttura
socio-economica potrà raggiungere facilmente il break-even
point.
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