"E' indegno questo atteggiamento
di indifferenza", dunque "prego in ginocchio chi è preposto alla
cosa comune ed è di sua competenza istituzionale, di dare
alloggio a queste persone". Sono le parole del teologo mons.
Ettore Malnati, già vicario episcopale per il laicato e la
cultura della diocesi di Trieste, riferendosi in particolare
alla situazione del Silos di Trieste "dove non ci sono acqua,
sanitari e pavimentazione, ma fango, sporcizia e disagio e lì
soggiornano 400 persone, uomini, donne e bambini in attesa di
una sistemazione nella legalità in uno dei Paesi dell'Europa".
Il Silos è una struttura fatiscente e abbandonata vicina alla
Stazione centrale della città dove tanti migranti trovano
riparo. Sul caso, il teologo ha anche inviato una lettera al
Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Mons. Malnati con parole severe si rivolge a tutti coloro che
hanno "una retta coscienza" e che non possono perciò
"disinteressarsi di questa situazione" e indica una soluzione:
"Ci sono a Trieste diversi edifici, ora dismessi, che erano
caserme, con spazi magari spartani ma con almeno i sevizi
igienici e acqua". Ricordando l'impegno della Chiesa di Trieste
che "ha fatto e fa concretamente il possibile con le strutture
della Caritas e l'umana e doverosa accoglienza", il teologo -
che negli anni '60 frequentava per missione i campi profughi
della città - sostiene che "Trieste non può subire questa
vergogna anche nel ricordo della sua storia di profughi e di
esuli". Mons. Malnati conclude l'appello con una precisazione:
"Sappiamo che gli sparvieri di turno si intrufolano in questa
carovana della disperazione, ma questo non giustifica
disinteresse verso la maggioranza di queste persone in cerca di
speranza".
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